Nuove scoperte nella nostra UniBa! L’irisina come ormone ‘fabbrica-osso
L’irisina è un ormone prodotto fisiologicamente dai muscoli, scoperto nel 2012 ma solo nel 2015 l’Università di Bari, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e supportata dalla SIOMMS (Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro), ne ha individuato gli effetti!
Hanno infatti scoperto che questo è un ormone che rafforza le ossa e il corpo mentre pratichiamo sport.
Una svolta nelle ricerche che cambia l’approccio della terapia sulle malattie dello scheletro! Basti pensare a farmaci simulanti un esercizio fisico per i pazienti anziani affetti da osteoporosi.
Per salvaguardare i risultati della ricerca tutta italiana, pubblicata sulla rivista dell’Associazione delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas), Maria Grano dell’Università di Bari e Saverio Cinti dell’Università Politecnica delle Marche hanno depositato un brevetto sulla possibilità di utilizzare la molecola per la cura dell’osteoporosi. La ricerca è stata finanziata da un premio per giovani ricercatori attribuito nel 2014 alla dottoressa Graziana Colaianni, dell’Università di Bari, prima autrice del lavoro.
Nell’intervista la Prof.ssa Maria Grano afferma che «Ulteriori studi condotti su animali utilizzati come modello dell’osteoporosi si stanno rilevando promettentie e probabilmente il principale ruolo della molecola sullo scheletro agisce a piccole concentrazioni, mentre a dosi più elevate agisce anche sul grasso».
Ma il vero obiettivo della ricerca, ha spiegato la Prof.ssa, è appunto «Avere un farmaco per chi non ha la possibilità di fare attività fisica, come gli anziani che non possono muoversi o persone paralizzate, ma anche per gli astronauti che quando sono in orbita perdono massa ossea a causa della mancanza di gravità».
Motivo di grande orgoglio per la nostra Università, ci congratuliamo con tutti i membri del team che ha permesso questa grande scoperta!