DDL Gelmini al Senato. Chiediamo l’immediato rititro del testo. Pronti a scendere in piazza!

Il DDL Gelmini è la pietra tombale di tutte le riforme che hanno affossato il sistema universitario negli ultimi decenni. Se

oggi, con i tagli, gli Atenei sono sull’orlo del baratro tutti, senza distinzioni tra virtuosi, non virtuosi e virtuosismi altri, questo ddl è il colpo finale per seppellire l’idea di Università pubblica, democratica e per tutti che un Paese civile, come lo era il nostro, dovrebbe preservare. Valditara si sbaglia e fa il gioco del Ministro Gelmini, che vuole portare lo studio universitario ad essere un “affare” per pochi e l’Università ad essere un’impresa che con logiche aziendalistiche scremi il mercato.

Oggi il DDL Gelmini approvato in Commissione cultura passa all’esame dell’aula del Senato. La discussione parlamentare fino ad oggi svolta non ha prodotto nessuna modifica sostanziale dell’impianto della riforma che rimane quindi assolutamente irricevibile per l’Unione degli Universitari. E’ un proposta di riforma che modifica alla radice ed in senso aziendalista il modello organizzativo delle università, attraverso l’introduzione di privati nei consigli di amministrazione e l’assegnazione di tutti i poteri al Rettore e ai CDA. Con il DDL Gelmini si cancella completamente ogni spazio (già marginale) di democrazia e partecipazione nelle università

trasformandole in piccole monarchie assolute, piegando gli organi accademici agli interessi degli esterni e dei privati.

Questa riforma non risolve nessuno degli attuali problemi del sistema universitario pubblico che, come hanno anche ricordato i Rettori, è prossimo al collasso a causa dei tagli e del sottofinanziamento. L’autonomia delle università viene mortificata attraverso imposizioni e decreti legge il cui contenuto non è stato e non sarà mai discusso

con la comunità accademica.

Il Diritto allo studio con il DDL subisce di fatto una modifica tale da non rispondere più al dettato costituzionale dei “capaci e meritevoli anche se privi di mezzi”, l’assegnazione dei benefici viene slegata dalle condizioni di reddito e sociali dello studente distruggendo un’idea solidale e progressiva del diritto allo studio. Chi ha già i mezzi per poter studiare sarà messo alla pari di non se lo potrà permettere. L’Unione degli Universitari

non lo accetterà mai.

Questo ddl e’ contro l’universita’ e la ricerca pubblica, contro i principi costituzionali, contro il diritto

allo studio, contro il futuro delle nuove generazioni, contro il futuro del paese.

Chiediamo l’immediato rititro dalla discusisone parlamentare del DDL. L’Unione degli Universitari e’ pronta a costruire per l’autunno un persorso di mobilitazione assieme a tuttte le componenti del mondo universitario e della societa’ civile che hanno a cuore la difesa del sistema universitario pubblico e democratico.