Studentiper » Medicina e Chirurgia » Futuri obiettori?

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Art. 32 della Costituzione Italiana

Il medico deve mantenere il segreto su tutto ciò che gli è confidato o che può conoscere in ragione della sua professione; deve, altresì, conservare il massimo riserbo sulle prestazioni professionali effettuate o programmate, nel rispetto dei principi che garantiscano la tutela della riservatezza.

Art. 9 – Segreto professionale – Codice deontologico medico

La nostra Costituzione parla chiaro: chiunque necessiti di cure perchè indigente ha il diritto di riceverle.

Il codice deontologico,su cui ci appresteremo a giurare una volta laureati, è altrettanto palese nell’affermare come tutto ciò che avviene tra medico e paziente è, e deve restare,privato.

Il pacchetto sicurezza recentemente varato dal governo vorrebbe però che fosse proprio il medico a scagliare la prima pietra verso il suo assistito,se clandestino.
Dovrebbe essere il medico,  secondo questa legge, ipotizzando una clandestinità basati non si sa bene su quali fattori (a meno che non debba essere lo stesso medico a compiere le indagini nel mentre con lo stetoscopio controlla i ritmi vitali), a compiere l’atto di delazione che porterebbe il soggetto ritenuto clandestino ad essere arrestato e subire la pena per, appunto, il reato di “clandestinità”.

A volontà del medico chiaramente. Nessuno obbliga alla pubblica denuncia di uno sconosciuto che entra in ospedale per trovare delle cure, inconsapevole che proprio lì dentro potrebbe cominciare il suo calvario.

Nessuno obbliga nessuno.

Ma se foste voi nei panni di un immigrato senza permesso di soggiorno, che si trova in stato indigente improvviso e doveste recarvi in un Pronto Soccorso per ricevere quelle cure mediche che la Costituzione Italiana assicura a tutti, come vi comportereste?

Entrereste senza porvi nessun problema, speranzosi in un medico coscienzoso e rispettoso del proprio giuramento che vi tratterà come qualsiasi altra persona, “lasciandovi andare” una volta ristabiliti?

O, più probabilmente, pensereste al rischio di essere denunciati e comincereste a sottostimare il vostro dolore, a pensare di trovare cure “alternative”, sicuramente più sicure ma sicuramente meno efficaci, o addirittura evitare qualsiasi intervento.

Finchè si tratta di un raffreddore, tutto passerebbe senza troppe conseguenze. Ma potrebbe essere qualcosa di più grave, qualcosa che se non trattato potrebbe diffondersi ed essere pericoloso per molte altre persone.

Ma potrebbe essere criticato quel “clandestino” per non essersi recato in ospedale, dove avrebbe sicuramente ricevuto cure, rischiando però di cominciare un personale inferno?

La comunità medica italiana in maggioranza è fortemente critica verso questa legge, e i delatori, se ci saranno, saranno ben pochi. Perfortuna

Rimane comunque l’atto, il tentativo di voler rendere la figura del medico simile a quella di un pubblico ufficiale che oltre alla pubblica salute deve controllare il pubblico ordine. E denunciare eventuali “irregolarità”.

Credo che come futuri medici sia necessario esprime la nostra più totale indignazione di fronte a simili leggi, che ci vincolerebbero nella nostra professione e professionalità. Sperando, un domani, di non essere obiettori per rispetto di un codice , che come le leggi , oggi, spesso non viene rispettato!