Se pensiamo che nel solo 2011 sono stati diagnosticati 2,5 milioni di nuovi casi di HIV positività nel mondo, la prima domanda che ci facciamo è: Perché? Disinformazione? Superficialità? O l’erronea credenza che oggi, nel 2014, di AIDS non si muoia più? Nel 2011 nel mondo sono deceduti per AIDS circa 1,7 milioni di persone. Sono trascorsi ormai 3 decenni dalla scoperta del virus dell’HIV (Human Immunodeficiency Virus) e ancora oggi questo retrovirus rappresenta una delle problematiche socio-sanitarie più rilevanti. I progressi della ricerca e l’impiego di una terapia HAART (Highly Active Anti-retroviral Therapy) sempre più efficace e sempre meglio tollerata, in grado di sopprimere la replicazione virale e ricostituire l’immunità, ha di certo determinato una drastica riduzione della morbosità e della mortalità per AIDS. Ma non si deve e non si può abbassare la guardia! I dati più recenti dall’Istituto Superiore di Sanità sono eloquenti. In Italia, nel 2011, si sono infettati con il virus HIV 5,8 individui ogni 100.000 residenti. Le nuove diagnosi sono risultate più frequenti nel sesso maschile (75%).
Nel 2011 ha continuato a crescere la quota di nuove infezioni attribuibili a rapporti sessuali non protetti, che hanno costituito il 78,8% di tutte le segnalazioni (eterosessuali 45,6%; omosessuali 33,2%). È estremamente preoccupante che in Italia, analogamente ad altre nazioni europee, si stima che un soggetto su quattro con infezione da HIV non sappia di essere infetto. Una delle conseguenze più ricorrenti ed allarmanti è che circa il 30% delle diagnosi di infezione da HIV venga fatta su pazienti già in stato avanzato di malattia (AIDS), spesso totalmente ignari della sieropositività e delle problematiche correlate all’infezione. L’impatto di questa infezione è molteplice. Da un lato, vivere con un “ospite indesiderato” e patogeno, dall’altro, le ripercussioni sociali e la sensazione di non sentirsi uguale agli altri. È solo un impatto socio-sanitario? Anche economico. La spesa per farmaci antiretrovirali pesa per il 37% sulla spesa ospedaliera ed è pari a 661,5 milioni di euro l’anno. Il costo complessivo di ogni nuovo paziente, dal momento della diagnosi e per tutta la vita del paziente, è pari a circa 400 mila euro. Di qui nasce l’esigenza di una informazione corretta e chiara per questo “tabù” della società attuale. Nell’epoca di Facebook, dell’ I-Phone e dell’ I-Pad, parlarne oggi è diventata una necessità. “La forza dell’HIV/AIDS risiede nell’ignoranza delle sue vittime. Il silenzio e la paura che circondano l’HIV/AIDS possono uccidere quanto la malattia stessa”. Sono delle frasi (http://unicef.it/doc/332/dieci-cose-da-sapere-su-hiv-e-aids.htm) che dovrebbero restare ben impresse nella mente.
Giuseppe Bruno ([email protected])
Medico in formazione specialistica in Malattie Infettive
SITI UTILI
http://unicef.it/doc/332/dieci-cose-da-sapere-su-hiv-e-aids.htm
http://cdc.gov/hiv/topics/surveillance/basic.htm
http://iss.it/